sabato 13 luglio 2013

Una colonscopia tormentata



Racconto la mia colonscopia nella speranza che quello che mi è accaduto e gli errori che ho fatto, non vengano ripetuti da altri. Ho già affrontato l'argomento qui. Ho fatto di recente una colonscopia ed una ecografia con mezzo di contrasto al fegato ( parlerò dell'ecografia in un altro post) su indicazione del bravo oncologo, dopo la pet/tac di cui ho riportato il referto e dopo la successiva tac con mdc che si concludeva con la nefasta sentenza "Progressione di malattia". A dire il vero la pet/tac aveva evidenziato un accumulo di tracciante nei pressi del colon trasverso, la tac con contrasto successiva, no! La colonscopia, in sedazione con Propofol, è stata tormentata per una serie di imprevisti e perché ho sbagliato la preparazione. Ricordo che sono stato gastrectomizzato, per un ADK allo stomaco stadio IV, il 3 dicembre 2011.
Per capire come va fatta la preparazione intestinale per la colonscopia, leggere qui; manca però la preparazione  con il sodio picosolfato che ho utilizzato io, questo farmaco è alquanto recente.
Il mio ematoma
Era la seconda coloscopia che facevo nella mia vita, la prima l'ho fatta tre anni fa in occasione della scoperta dell'ADK,  utilizzando però per la preparazione l'Isocolan, un purgante disgustoso. Questa volta ho utilizzato, come ho detto,  il Citrafleet che consente una preparazione più soft. Anche se non sono andato allo IOV, leggete le istruzioni per questo prodotto che trovate qui. Solo ora mi accorgo che le istruzioni si trovavano anche in internet.
Mi è stato dato il foglietto con le istruzioni per il Citrafleet. Primo problema: deve essere prescritto dal MMG? Forse sì, forse no! A scanso di equivoci vado dal MMG. Non conosce la medicina, comunque me la prescrive, sbagliando però il nome del paziente, scrive quello di mio figlio. Comunque in farmacia me la danno, costa 14€ circa. Sono andato dal MMG il venerdì mattina, al pomeriggio mi accorgo che il foglietto per la preparazione è scomparso, l'ho lasciato da qualche parte, forse nel suo studio, martedì ho l'esame. Il sabato e la domenica lo studio è chiuso. Mi reco nel reparto endoscopico per farmene dare un altro, non si trova. Decido, per non disturbare il MMG, di seguire le indicazioni del bugiardino (un lenzuolo di indicazioni, avvertenze, controindicazioni, precauzioni), che scopro più tardi non essere uguali a quelle delle istruzioni che mi era stato consegnato. Il martedì mattina, giorno dell'esame previsto alle ore 13, mi accorgo che la pulizia non è buona e continuo a bere acqua. Bevi acqua Giovanni, tutti mi dicevano. Telefono al gastroenterologo per chiedergli se potevo fare un clistere e li dico che quella mattina ho bevuto un litro d'acqua. Niente clistere e nooo, nooo, nooo acqua! Dovevi stare a digiuno dalla mezzanotte, compresa l'acqua, perché anche l'acqua non si concilia con la sedazione con il propofol. Si decide di rinviare il tutto ad un altro giorno.  Gentilmente mi trovano un buco il giovedì successivo e ripeto la preparazione con il Citrafleet che ricompro, questa volta senza ricetta bianca. Ma ero certo, avendo ripreso a mangiare il martedì, che la pulizia dell'intestino non sarebbe stata buona, anzi come si vedrà dal referto è stata classificata scadente (voto 4+). Immagino le imprecazioni del gastroenterologo. Mi reco nel reparto di endoscopia, mi presentano il giovane anestesista specializzando, mi denudo, mi metto il camice con l'apertura sul retro e mi distendono sul lettino. Gli chiedo sulla questione dell'acqua; mi risponde che con la sedazione profonda se si è mangiato o bevuto acqua prima dell'esame, in caso di vomito, c'è il rischio che vada nei polmoni. Cerca la vena adatta per iniettare il propofol, non riesce, mi chiede scusa ogni volta, ma dopo quattro tentativi desiste. Per sollevarli il morale gli dico che due anni fa ho fatto la chemio: Ah, la chemio, indurisce le vene, ecco il motivo per cui non ci sono riuscito. Per fortuna un bravo infermiere prova su un'altra vena e ci riesce. Gli infermieri sono sicuramente più esperti degli specializzandi nel trovare e bucare la vena. In poco tempo mi addormento e viene eseguito l'esame. Come fa lo specializzando ad imparare a trovare la vena? Sulla pelle del paziente! Ci sono altre soluzioni? Se fossi andato a pagamento avrei avuto un anestesista strutturato e non specializzando. Per fortuna la sentenza dell'esame è stata: nulla di patologico. A ricordo della colonscopia mi è rimasto un bell'ematoma sul braccio sinistro, poca cosa, tutto sommato!!

2 commenti:

  1. Dimenticavo di dirvi che, nel pomeriggio dello stesso giorno della colonscopia, ho visto in televisione, sul canale Cielo, il documentario Shark Men - Uomini Squalo. Leggo dal sito che nel documentario, che va in onda ogni giovedì, si raccontano le tappe di un’incredibile spedizione alla scoperta dei segreti di questi pericolosissimi predatori. Come si può immaginare, per catturarli e sottoporli ad esami strumentali, come il prelievo del sangue o altri tipi di monitoraggio, servono abilità, freddezza e competenza.
    A bordo di una nave speciale questo team cerca di svelare come vivono, si riproducono, partoriscono e cacciano gli squali, riportandoci un ritratto inedito e ricco di particolari straordinari.
    Mi ha colpito il veterinario che cercava con un ago di prelevare del sangue da uno squalo femmina di 5 m; dopo vari tentativi, ha desistito. Mi sono immedesimato nello squalo, anche con me l'anestesista dopo quattro tentativi ha desistito.

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  2. Aggiungerei anche la possibilità, nel caso in cui ci siano i presupposti ovviamente, di sottoporni alla colonscopia con tecnica virtuale, ovviamente molto meno invasiva!

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