martedì 16 luglio 2013

Ecografia al fegato con mdc e Pablo Neruda



Nella speranza che la mia avventura oncologica possa essere d'aiuto ad altri e dopo il post sulla tormentata colonscopia, ecco il racconto dell'accertamento che ho eseguito il giorno dopo: ecografia al fegato con il mezzo di contrasto (CEUS = Contrast Enhanced UltraSonography). L'ho eseguita, su indicazione dell'oncologo, per studiare più a fondo quello che la tac con mezzo di contrasto aveva evidenziato precedentemente al fegato: due noduli di 9 mm, uno nel 2° segmento e l'altro nell'8° segmento. Che c'entra, però, il grande Neruda con l'ecografia al fegato? Ha scritto una bellissima ode al fegato, l'inizio lo riporto alla fine del post. 

Mi sono recato alle 7.45 presso l'ambulatorio endoscopico, avevo l'appuntamento alle ore 8. Trovo altre persone, tutte avevano appuntamento alla mia stessa ora. Aspettiamo l'arrivo dell'infermiera che ci dice di recarci allo sportello per registrare l'esame. Poi aspettiamo il turno, diversi pazienti devono fare delle biopsie. Non attendo molto, circa un'ora. Entro nell'ambulatorio dove una gentile e simpatica infermiera mi fa distendere sul lettino a torso nudo. Abbiamo il tempo, in attesa del medico, di dialogare. Mi spiega in cosa consiste l'ecografia con contrasto, mi infila un ago in vena e accortasi dell'ematoma del giorno prima (sedazione per la colonscopia), mi dice: Speriamo di essere più fortunati. Lo siamo, l'ago entra al primo colpo! Parliamo del mio ex lavoro (preside) e del suo, di sua figlia che frequenta archeologia all'Università, della mia attività di volontariato e dei medici della struttura.
Ecco come funziona l'ecografia con il mezzo di contrasto. Esso viene iniettato in una vena del braccio, segue il circolo arterioso raggiungendo dapprima il cuore, poi il circolo polmonare e quindi distribuendosi nella metà inferiore del corpo raggiunge il fegato dopo pochi secondi dall’iniezione.
Il medico esegue un esame ecografico preliminare prima di iniettare il mezzo di contrasto e poi continua ad esaminare il fegato fino a che le microbolle non vengono eliminate, dopo circa 20 minuti.

Le lesioni epatiche possono essere di origine benigna o maligna; in generale le lesioni maligne ricevono più sangue rispetto alle altre, per cui, poiché le microbolle sono trasportate dal sangue, queste lesioni saranno evidenziate meglio all’ecografia con contrasto. Dopo un po' entra il medico che si alterna freneticamente tra due ambulatori. Ma entra un collega e vanno al computer a visionare una tac, credo. Mi si avvicina, invita l'infermiera a iniettare il contrasto. Inspiri, trattenga il respiro, espiri, mi dice  quattro o cinque volte. Alla fine dell'indagine mi dice che i noduli appaiono essere degli angiomi, forse sarà necessario un altro controllo fra tre/quattro mesi. Mi chiede: Perché le hanno prescritto questo esame? Gli spiego che sono stato gastrectomizzato per un ADK al 4° stadio. Aaahhh, questo cambia le carte in tavola. Forse sarà necessario ricontrollare il fegato tra non molto per confrontare i cambiamenti. Interpreto io: forse per capire se sono angiomi o metastasi. Mi invitano ad accomodarmi nell'atrio in attesa del referto.
Passano circa due ore, sono le 11.30 quando il medico esce e mi consegna il referto. Lo ringrazio e lo saluto. Nell'attesa ho avuto tutto il tempo di recarmi a fare colazione, di chiacchierare con una signora con una lunga storia oncologica in attesa di una biopsia, di incontrare due volte l'amica Cristina che era venuta a ritirare i questionari di cui vi parlerò in un apposito post.
Il linguaggio tecnico usato nel referto è alquanto incomprensibile, lo riporto cercando di interpretarlo. In parole povere dice che i due noduli potrebbero essere angiomi capillari a basso flusso, non potendo comunque essere esclusa l'ipotesi di altra eziologia in relazione all'obiettività anamnestetica. Ipoecogena = vuol dire che riflette poco gli echi ed appare come una formazione più scura rispetto al tessuto circostante e fisicamente corrisponde ad un maggior contenuto liquido. Iperecogena =  vuol dire che riflette gli echi più del tessuto circostante, appare più bianca ed in genere corrisponde fisicamente a tessuto solido, fibroso o a contenuto calcico elevato. 
Concludo, per sdrammatizzare il post, con l'inizio dell'Oda al Hígado ( Ode al Fegato) di Pablo Neruda sia in spagnolo (è più espressiva) che in italiano.
Modesto, organizado amigo,/trabajador profundo,/déjame darte el alade mi canto,/el golpede aire,/el salto de mi oda:/ella nacede tu invisible máquina,/ella vuela desde tu infatigable y encerrado molino,/entraña delicada/y poderosa,/si empreviva y oscura.
Umile, organizzato amico,/lavoratore alacre,/lascia che ti dia l’ala del mio canto,/il colpo d'aria,/l'elevazione della mia ode:/essa nasce dalla tua invisibile macchina,/essa vola dal tuo infaticabile e chiuso mulino,/interiora delicata/e poderosa,sempre viva e oscura.

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